"Ricordi Emblematici e Curiosità" (REC) è la sezione progettata per rispolverare eventi e personaggi sportivi di cui è impossibile perdere la memoria. A sottolinearlo una moneta commemorativa a tema che consente di ripercorrere nomi, date e aneddoti attraverso i quali individuare soluzioni congeniali alle esigenze dei futuri atleti.
Il seguente articolo: "Quando Ferrari andava in gita" di Gianluca Gasparini, è stato pubblicato su SportWeek, La Gazzetta dello Sport, RCS Quotidiani S.p.A. - Anno 17 - N. 33 (797) - 3 settembre 2016.
Il grande costruttore non lasciava mai Maranello, ma per la pista brianzola faceva spesso un'eccezione. Arrivava, osservava, capiva. In un'occasione venne anche fischiato. E quarant'anni fa, alla vigilia del GP d'Italia, visse insieme a Lauda una lunga estate calda ...
Non si muoveva mai da Maranello. È un fatto risaputo. Era il resto del mondo - regnanti, attori, grandi industriali, piloti - a dover andare da lui, se voleva ammirare o portarsi a casa uno dei gioielli che nascevano nella sua fabbrica. Ma quando Enzo Ferrari voleva fare un'eccezione, lasciando per qualche ora il cuore dell'Emilia, allora si faceva portare a Monza. Anche, ma raramente, in occasione del fine settimana del GP d'Italia. Negli Anni 60 capitava che si presentasse in autodromo pure in primavera, quando andava in scena la 1.000 km Prototipi, appuntamento di un Mondiale che allora rivestiva un grande prestigio e - per il Cavallino - una notevole importanza. Ma le giornate di visita monzesi del Drake a un certo punto sono diventate quelle dei test della vigilia della corsa di F.1.
Contrariamente a quanto succede adesso, tempo fa - due o tre settimanale prima del GP del Mondiale - si svolgeva qualche giorno di test. E così, fino all'inizio degli Anni 70, Ferrari si presentava spesso a verificare di persona come procedevano i lavori della scuderia.
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