
Tempo di lettura: 4 minuti
Una ventina di giorni fa c'è stato un confronto tra Roberto Mancini, Gianmarco Pozzecco, Alessandro Campagna e Ferdinando De Giorgi, tecnici di indiscusso valore, non solo nelle intenzioni, ma anche e soprattutto nei comportamenti e nelle scelte (“Allenare l’Azzurro - CT a confronto”). A riguardo del proprio gruppo, Campagna ha espresso chiaramente l’idea che segue nel prendere decisioni: i tredici da considerare non sono i migliori, ma i tredici più funzionali a un'idea di gioco e a far funzionare meglio la squadra. È un aggancio forte sul sistema sportivo generale, che legittima una reciprocità fatta di conoscenze ed esperienze tra Nazionale e territorio, volta a definire, nello sviluppo dei processi e nel coinvolgimento delle nuove generazioni, tutti i ruoli, centralizzati e non, da armonizzare tra loro. Ad oggi, inoltre, lo stesso CT sembra aver metabolizzato che coinvolgere umanamente il giocatore e stabilire con lui un rapporto empatico diventa l'unico modo efficace per dare quel qualcosa in più, elemento invocato dallo stesso Ministro Abodi nei saluti di apertura al dibattito. È evidente che nelle condizioni in cui siamo, alcuni dettagli risuonano diversamente rispetto a qualche tempo fa. Mi viene da ripensare alle parole di Sandro Campagna in prossimità di Tokyo 2020: “quando tu fai tutto con grande leggerezza, con impegno, ma allo stesso tempo ti diverti, è facile che poi arrivi; non si sa dove, ma è facile che arrivi”. Attualmente un primo obiettivo credo sia proprio la riconquista degli spazi di leggerezza andati persi. Ma soprattutto abbiamo una consapevolezza nuova e la responsabilità di metterla a frutto. Così, per fornire un esempio e disporre di un elemento di riflessione rispetto alla Nazionale, ho solleticato le idee di chi si confronta giornalmente con il proprio club. Sto parlando di Marta Colaiocco, allenatrice dell’Under 18 e 20 (maschile) della Rari Nantes Florentia, tecnico regionale femminile della rappresentativa toscana e consigliere federale regionale. Nel coinvolgerla, ho riscontrato somiglianze, differenze, spazi all'interno dei quali c'è ancora un importante lavoro da fare per allineare il sistema e favorire un'armonia irrinunciabile. Sono emerse sei domande e sei risposte, molto precise, su cui avremmo potuto argomentare a lungo, e invece, nel preferire la concisione, ci siamo semplicemente proiettate su un futuro più o meno prossimo.
Se volete aggiungere qualcosa, inviare un commento o esprimere dei dubbi, scriveteci a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.