A conti fatti, sembra il colmo
Lo sport ha un problema con la salute mentale, fisica e psicologica degli atleti, e non è una novità, ma non è neanche un dato da trascurare.
È piuttosto un problema che mi riporta alla mente "Più di un gioco", un libro sul basket, impossibile da archiviare. In un passaggio, Charley Rosen riferisce di aver imparato alcune cose nel lavorare con Phil Jackson, e ricordo due elementi particolarmente interessanti.
Primo, non esistono sostituti per l'esperienza e la maggior parte dei giocatori non è davvero in grado di capire il gioco finché non arriva a ventisei anni o giù di lì.
Secondo, fare l'allenatore di basket può danneggiare la salute mentale, fisica e psicologica di un individuo.
Per quanto mi riguarda, non ho alcuna pretesa di anticipare dove ci porterà l’intento di potenziare le abilità degli atleti né tantomeno di giudicare l’intervento della tecnologia a riguardo, anche se ne prendo atto quotidianamente.
Lo sport, in quanto attività fisica di vario genere, ha una sua funzione che è quella di mettere l’individuo nella condizione di esprimere e quindi migliorare la sua condizione fisica e psichica, di sviluppare rapporti umani e di ottenere risultati a vari livelli.
Allo stesso tempo, però, rappresenta un settore capace di influenzare l’economia di un Paese.