Promuovere la salute delle persone significa incrementarne la qualità della vita prestando particolare attenzione ai fattori che essa comprende; l’attività fisica è uno di questi fattori ed i benefici che produce autorizzano a raccomandare uno stile di vita attivo (ACSM, 198; CDC, 1997; Baranowski, 1992).
Finora, il legame tra l’attività fisica regolare di moderata intensità e i benefici riguardanti la salute fisica e mentale costituisce un dato indiscutibile (Brown et al. 2003; Taylor, 2004; Blair, 1989; Sallis, 1994; McKenzie et al. 1991; Biddle et al. 1991; Fox, 1997), invece, restano da definire i contributi relativi all’attività fisica vigorosa e, soprattutto, il diverso contributo dell’attività sportiva e dell’attività motoria. Inoltre, vanno meglio determinati i fattori e i meccanismi (personali, ambientali e sociali) compresi all’interno del rapporto e la causalità del rapporto stesso (Giles-Corti and Donovan, 2002).
Infatti, malgrado sia ampiamente riconosciuto il valore dell’attività fisica, resta un fatto che la maggioranza delle persone conserva uno stile di vita sedentario ed è restia al cambiamento ed è per questo che è ormai un’urgenza stabilire le strategie più efficaci per la prevenzione del disagio e la promozione della salute (Biddle et al. 1991; Prochaska et al., 1997).
Il problema più rilevante, al quale si rivolge gran parte dell’attuale ricerca, è l’utilizzo di adeguati strumenti di misura inerenti l’efficacia dell’attività motoria sulla salute (Sirad e Pate, 2001; Laporte et al. 1985; Cosperse et al. 1985; U.S. Department of Health and Human Services, 1996; Montoye et al. 1996; Pratt et al., 1999).
L'introduzione integrale (estratto dalla Rassegna: Promozione della salute, attività motoria e self-competence, Tesi di Specializzazione, Anno Accademico 2006-07) è scaricabile gratuitamente cliccando qui.
Per consultare la Rassegna contattaci scrivendo a