Il presente lavoro deriva da un interesse personale per la psicologia dello sport e dall’intento di manifestare la mia convinzione per cui il traguardo dell’atleta, corrispondente alla sua crescita personale, verrebbe garantito dall’esercizio stesso della pratica sportiva, a prescindere da quale tipo esso sia.
In particolare, ho scelto di argomentare sul rapporto tra sonno e performance sia per le curiosità suscitate dalle esperienze fatte in ambito sportivo, sia per ragioni squisitamente speculative.
Per quanto riguarda gli aspetti teorici ho cercato di fare un quadro esaustivo della realtà in cui versa lo sport in questo momento e dell’evoluzione della psicologia dello sport come disciplina.
In relazione alla terapia, tra le sindromi aspecifiche da sport, ho presentato una rassegna dei vari disturbi del sonno, in quanto particolarmente significativi una volta inseriti nel contesto dell’indagine.
Per coniugare l’evento-gara, la personalità dell’atleta e la preparazione mentale, ho cercato di rilevare la valenza della peak perfomance e l’utilità di una condizione pre-gara ottimale.
L'introduzione integrale (estratto da Sonno e performance: un’indagine conoscitiva su un campione di giocatori di pallacanestro, Tesi di Laurea in Psicologia, Anno Accademico 1998-99) è scaricabile gratuitamente cliccando qui.